Ieri mattina il Soprintendente ai Beni Archeologici Dott. Vincenzo Santoni ha ricevuto una delegazione di rappresentanti di Associazioni ambientaliste che hanno voluto protestare pubblicamente in merito alle ?politiche? adottate in questi anni dalla Soprintendeza sulla salvaguardia e valorizzazione dei beni culturali, in città e non solo.
Anche io ero presente in rappresentanza di ?Amici di Sardegna? e ho ricordato ai dirigenti della Soprintendenza che l?opinione pubblica è cresciuta in fatto di cultura e sensibilità, relativamente al trattamento riservato dalla P.A. ai beni storico archeologici e alla ?strategica funzione? che essi rivestono non solo il chiave educativa e formativa della collettività, ma anche in relazione alla qualità della vita dei residenti e turisti.
E? infatti dimostrato quanto una corretta politica su questi beni finalmente considerati “come risorse? possa incidere positivamente su tanti fattori che determinano il ?vivere in comune?.
Purtroppo, verso le 11,15, non avendo molto tempo a disposizione ho dovuto salutare i presenti a ?correre? a scuola, dove insegno.
Gli amici presenti, però, mi hanno informato sul contenuto delle risposte che il Dott. Santoni e la stessa Dottoressa Donatella Salvi, presente all?incontro, che da sempre si interessa alla necropoli di Tuvixeddu, hanno fornito in merito alle nostre puntuali e legittime osservazioni.
Da quanto affermato appare che a Cagliari, ancora un volta, siano presenti dei gruppi di pressione, trasversali e fluttuanti, assai potenti e forti, che sono in grado di ?condizionare? pesantemente l?azione di una Isitutuzione pubblica quale, appunto, la Soprindendenza Archeologica.
Il Soprintendente è stato assai chiaro a questo proposito. Egli ha parlato di:
?troppi interessi e capacità ostative di alcuni poteri forti?.In altre parole, il contentuo della frase del Soprintendente potrebbe essere così intepretato:
?Ci sono dei gruppi di potere, non dichiarati, che sono in grado di ostacolare l?azione della Pubblica Amministrazione, cioè lo Stato.?
Ma allora mi chiedo, che differrenza esiste fra l?azione ostativa della mafia, della Sacra corona e l?azione ostativa dei ?nostrani poteri forti??. E? solo una questione di nome o di sostanza?
Ci avrebbe fatto piacere che il Soprintendente oltre che a far vedere la mano e farci notare la pietra in suo possesso ci indicasse anche dove e a chi intende lanciarla!
Certo, siamo consapevoli che i tavoli su cui si gioca eufemisticamente questa partita non sono solo a Cagliari, ma anche a Roma, fors?anche a Torino e a Milano, ma resta il fatto che i ?titolari o presunti tali? del risultato di questa ?veccha partita? siamo noi, comuni cittadini, residenti o turisti e che pertanto, abbiamo il sacrosanto diritto di avere delle risposte chiare e precise sugli assetti dati al nostro territorio e alla destinazione delle sue risorse.
Pertanto chi può si faccia avanti e, se proprio vuole continuare a giocare, giri tutte le carte e formuli una proprosta di ragionevole accordo.
Non possiamo attendere altri 10 anni per rivedere la necropoli aperta e fruibile al pubblico, magari anche grazie alla ?inossidabile? manifestazione Monumenti aperti che, ?rebus sic stantibus?, sicuramente resisterà con lo stesso organigramma e programma fino al 2017.
Dimenticavo, è bene ricordare che la necropoli 10 anni fa è stata aperta dalla nostra Associazione ?Amici di Sardegna? e non da altri che, lungi dal cooperarare bonificando l?area, si sono limitati a ad essere citiati nel depliant fatto dal Comune, fare da semplici visitatori o a eseguire due o tre escursioni per poi, dopo, cercare di prendersene i meriti e, cosa ancor più grave, cercando di delegittimare il nostro operato.
Meno male che abbiamo 3.500 testimoni che possono affermare la verità delle cose, tanti quanti in quei giorni hanno visitato il sito? persino drogati e prostitute, pensate un po.