Che cosa si incontra nello scambio fra diversità? Che cosa si produce nel confronto plurale fra culture, mondi e vite di origini differenti? Forse contaminazione? O forse integrazione? In realtà, un po’ tutto questo combinato insieme. Ma anche, e non da meno, un’entità precaria di mescolanze etniche. Un transito pendolare di appartenenze, tracce dell’essere, segni dello spirito. E, sopratutto, una continua volontà a mettersi in discussione per andare incontro all’Altro. Per provare a capire. O provare a farsi capire.
E’ questa la missione che ha ispirato l’edizione 2013 della Festa dei Popoli, tenutasi a Cagliari il 15 e 16 giugno, negli spazi verdi del Parco di Monte Claro, tra stand espositivi, mostre interattive, degustazioni etniche, convegni, e giochi per bambini. Una rete multiculturale di conoscenze, pratiche, saperi, legati insieme da una frase simbolo, e titolo, dell’intera iniziativa: “Io sono altrove”. Dove l’Io diventa premessa di incontro con l’Altro, identità di scambio nelle dinamiche di cooperazione, ma anche soggetto (individuo e società) che comunica, che porta il suo sapere nel mondo, costruisce nuove relazioni civiche, politiche e interpersonali. Un Io transitorio, mobile, che si raffronta continuamente con un Altrove che è sinonimo di alterità culturale, spazio di dialogo fra provenienze differenti.
“Io sono Altrove” dunque diventa, in questo senso, una dichiarazione di appartenenza al mondo, di convivenza interculturale, dove l’altrove rappresenta il territorio dell’Altro, l’interlocuzione di un Io che si muove in una società aperta, disponibile all’accoglienza.
Su queste basi si è sviluppato il dibattito nella due giorni di convegni tenutasi nell’agora del Centro Polivalente di Monte Claro. Il sabato, con un confronto sul diritto alla cittadinanza per gli stranieri residenti in Sardegna, e la domenica, con una tavola rotonda sul tema “La Cooperazione ai tempi della crisi”.
Due momenti di larga partecipazione, con interventi provenienti dalle rappresentanze delle comunità cagliaritane di: Palestina, Libano, Senegal, Ucraina, Nigeria, Brasile, Filippine, Cina, Bosnia Erzegovina, Kirghizistan, Tunisia, Cuba, Marocco, Benin, Repubblica Domenicana, Eritrea, Somalia, Etiopia, Nepal.
Ad organizzare l’evento è stata l’Ong di Cagliari, A.SE.CON (Amici senza Confini), con presidente Roberta Manca, e il Presidente dell’Associazione Amici di Sardegna, Roberto Copparoni: realtà associativa impegnate da oltre dieci anni nell’ambito della cooperazione internazionale, dell’educazione allo sviluppo, e della valorizzazione della cultura locale, con progetti in Brasile, Senegal, Kenya e Sardegna.
Le due giornate, che hanno visto la collaborazione del CSV Sardegna Solidale, sono state alternate da momenti di socializzazione animati dalla musica, dall’esposizione di prodotti di artigianato, dalla degustazione di piatti tipici multietnici e da momenti dedicati al gioco organizzati dalla Cooperativa Sicomoro, dall’Associazione Quisqueya e da Sogno Clown.
L’iniziativa, nata per dare una testimonianza diretta di uomini e donne che vivono quotidianamente attraverso la propria cultura in territori lontani da quelli di origine, è servita a molti cittadini di Cagliari, e del vicino hinterland, per condividere il tema delle differenze etniche sul piano degli usi, dei costumi, dei diritti, provando a cancellare quegli stereotipi che molto spesso non rispecchiano la realtà dei tanti residenti stranieri che popolano le società occidentali. Una sfida aperta a chi sceglie l’immobilismo della chiusura rispetto ai valori costruttivi dell’accoglienza, partendo sempre dal principio che una buona integrazione deriva da una buona interazione e conoscenza. E che spesso, costruire una città solidale, con il contributo di tutti, è possibile solo superando i pregiudizi e i falsi giudizi.
L’aspetto più interessante della due giorni è stata proprio la capacità di mettere insieme un numero considerevole di cittadini italiani e stranieri, creando un clima positivo di serenità, ascolto e condivisione.
Gli incontri, aperti a tutti, hanno sottolineato il carattere altamente partecipativo della manifestazione, dando alla festa un valore aggiunto che è stato proprio quello di configurarsi come un processo in continua evoluzione, al quale tutti, e in qualsiasi momento, hanno potuto contribuire. Con attività portate avanti in maniera gratuita e volontaristica.
L’incontro è stato anche un modo per presentare ufficialmente la prima Rete Sarda della Cooperazione Internazionale, formata dalle realtà associative dell’Asecon, ANOLF, Un.I.Ti, Acam, Amici di Sardegna, Quisqueya, Istituto Professionale di Stato “Sandro Pertini, Provincia di Cagliari, Regione Autonoma della Sardegna, Affrica ONLUS, Centro Panta Rei Sardegna, Coopi Sardegna ONG, Associazione Amicizia Sardegna Palestina, Associazione Culturale e di Alta Formazione diocesi di Ales-Terralba ONLUS, Ipsia, Associazione Cosas, Corno d’Africa, Osvic, Oxfam, Kirghizistan Sardegna Onlus, Associazione GNO’NU. Una lunga e larga famiglia unita insieme in un’ottica di rete e promozione dei valori della cooperazione.
E’ stato dunque un trionfo di dialogo, interazione, confronto interculturale. Un trionfo di cui ognuno è stato protagonista. Non resta allora che attendere il prossimo appuntamento, per l’edizione del 2014.