Un progetto finanziato dalla Fondazione di Sardegna per sostenere la ricerca della sardità perduta…Un viaggio dentro la Sardegna e dentro noi stessi per riscoprire quanto di bello possiamo ancora avere dalla nostra Sardegna e, soprattutto, quanto di buono tutti noi possiamo restituire alla nostra amata terra.
Testimonianze di vita di chi ha saputo valorizzare la cultura identitaria della Sardegna!
Resilienze culturali 2, consuntivo di un progetto: abbiamo dato spazio ultimamente a molte iniziative a carattere culturale che vanno alla riscoperta delle radici della Sardegna, cercando nuove forme di tutela e valorizzazione, al passo coi tempi, tali da garantire anche uno sviluppo economico della nostra isola, in senso turistico ma non solo.
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Calendario Eventi
Sassari 20/06; Portotorres 20/06;
Ittireddu 20/06 e 23/06; Gonnesa 21/07;
Cagliari 10/08 e 03/10 (Parco di Monte Claro) ;
Tiana 25/08; Lodè 28/09; Galtelli 09/09.
Le località dove si è sviluppato il progetto sono state le seguenti:
Sassari, Portotorres, Ittireddu, Gonnesa, Cagliari, Tiana, Lodè, Galtelli in queste località sono stati intervistati rispettivamente: Rita Meloni, Maria Antonietta Montesu, Dionigi Satta, Eleonora Fontana e Annalisa Anolfo Fabrizio Meloni, Corrado Mascia, Nanni Pulli, Antonello Pilittu, Aurora Paba, Enrico Cau, Gianni Mele, Salvatore Marras
Tutti questi personaggi ci hanno dato una testimonianza di come e quanto si voglia interpretare una identità portando avanti nel proprio agire quotidiano delle significative azioni di trasmissione
Nel corso degli eventi programmati in varie zone della Sardegna è stato espresso un sentire comune, ovvero il desiderio di custodire al mutare dei tempi quelli che sono i pilastri della nostra cultura, i segni e i simboli della identità del popolo sardo. La cultura è espressione di civiltà e deve confrontarsi con il mutare dei tempi e delle sensibilità e oggi più che mai si sente il bisogno di ritrovare i segni e i simboli della nostra identità per arginare la globalizzazione e il consumismo e la perdita di valori sociali, per limitare i danni della desertificazione umana e culturale assai accentuata nei piccoli centri dell’isola o l’omologazione pseudo culturale che si espande nei grandi centri della Sardegna.
Tutti coloro che hanno partecipato agli eventi hanno portato la loro esperienza di vita, fatta di tanta passione e di altrettanti sacrifici. Penso alla Gualchiera di Tiana dove solo l’impegno di Aurora Paba e di altre poche persone ha permesso di tramandare alle nuove generazioni le tecniche e i riti della lavorazione della lana e di mantenere in vita l’antico impianto di lavorazione alimentato a acqua; penso al giovane presidente della Pro Loco di Tiana, Enrico Cau, che cerca mantenere in vita il folclore del suo paese nonostante il pauroso calo demografico; penso alla attività di Rita Meloni e del suo Centro Amico di Sassari che da sempre offre un aiuto per la integrazione culturale dei diversi e delle persone deboli; penso a Gianni Mele di Lodè che custodisce i saperi dei suoi avi e che tramanda con la sua produzione di derivati del latte di pecora. Fra gli altri ricordiamo il ceramisita Nanni Pulli di Selargius e lo scultore Antonello Pilittu di Capoterra che con la loro produzione promuovono la conoscenza delle culture più arcaiche vissute in Sardegna e elaborano forme delle antiche cività. Anche Salvatore Marras di Galtelli ha dato un suo importante contributo con la valorizzazione delle tradizioni tipiche del suo Comune, legate alla agricoltura e alla pastorizia; così come fa Anche Maria Antonietta Montesu della Associazione Turris Bisleonis di Portotorres, che con il suo prezioso lavoro promuove e difende uno dei monumenti più significativi del romanico della Nord Sardegna, la locale Basilica di San Gavino, Proto e Gianuario. Peraltro a Gonnesa vi sono delle giovani Guide, Eleonora Fontana e Annalisa Anolfo che, nonostante le tante difficoltà credono nella cultura e con tanta determinazione custodiscono e promuovono uno dei siti più importanti del Sud Ovest della Sardegna il “nuraghe di Seruci”. Infine ricordo Dionigi Satta di Ittireddu che da sempre vive la sardità come una missione, attraverso la melodia del suo parlare (quasi sempre in logudorese) e del suo agire per la diffusione della cultura sarda del Monte Acuto e per la salvaguardia dei sui molteplici siti identitari e i “Custodi della Memoria”, Fabrizio Meloni e Corrado Mascia che attraverso i social diffondono video e immagini della Sardegna più sconosciuta e legata soprattutto alle testimonianze delle civiltà prenuragica e nuragica.
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Il Progetto Resilienze culturali 2
In considerazione del buon successo ottenuto con la prima edizione di questo progetto abbiamo pensato di sviluppare la traccia dello scorso anno ampliando i territori coinvolti nel progetto.
Grazie al contributo della Fondazione di Sardegna, anche quest’anno vorremmo visitare altri territori della Sardegna e scoprire i protagonisti che vivono il quotidiano in pieno legame con la tradizione e la cultura più autentica della nostra isola.
Cercheremo delle vere e proprie testimonianze di “resilienza culturale” che sono presenti in varie località della nostra regione; persone che si sono distinte nel campo della conservazione, trasmissione e valorizzazione della cultura e dell’identità della Sardegna.
Il progetto attraverso il filo conduttore della resilienza culturale intende favorire la conoscenza e l’uso responsabile e innovativo dei molteplici giacimenti culturali della Sardegna. Gli esempi di resilienza ci saranno forniti dai più diversi settori socio economici e culturali della Sardegna. Per questo passeremo dalla cultura alla economia, dalle tradizioni alla amministrazione della cosa pubblica, dal turismo alla comunicazione.
Scopo del progetto è raccogliere le narrazioni e le testimonianze di coloro che hanno positivamente raccolto questo messaggio per presentare le positive esperienze da loro maturate negli anni come veri e propri attori locali che, tutti i giorni, portano avanti i valori della identità di un popolo e di una cultura, sviluppando la propria personalità in un positivo contesto socio economico e turistico culturale.
Il progetto cercherà di far scoprire e riscoprire soprattutto ai residenti il valore della propria cultura sia materiale che immateriale allo scopo di offrirla in modo innovativo e sinergico attraverso dei processi di contaminazione fra generazione culture, prendendo stimolo e spunto proprio dalle positive esperienze di cui sono venuti a conoscenza con il nostro progetto.
Infatti con Resilienze culturali 2 vogliamo trasmettere positive esperienze e testimonianze, anche facendo uso di tecniche e strategie di comunicazione innovativa, su come la cultura paghi sia da un punto di vista personale e umano che in termini di occupazione e benessere socio economico.
In altre parole trasformare, immagini, suoni e colori in emozioni capaci di motivarci e incuriosirci.
Sono previste una serie di interviste documentari in diverse province della Sardegna che si realizzeranno anche con la partecipazione attiva dei cittadini delle varie località interessate sempre nel rispetto della normativa anti Covid 19.
Le esigenze che si intendono affrontare con il progetto
-Combattere la non conoscenza e l’indifferenza verso la cultura della Sardegna nelle sue molteplici forme e espressioni
-Arginare la desertificazione culturale che è in atto anche nella nostra comunità
-Combattere il disinteresse che molte persone manifestano verso la salvaguardia, lo studio e la tutela del patrimonio storico archeologico, identitario e culturale della Sardegna, offrendo delle opportunità di crescita della propria consapevolezza e di appartenenza a una cultura.
-Mostrare dei positivi modelli e scenari futuri nei quali proprio la cultura assuma un ruolo di centralità
-Favorire delle nuove modalità di accesso a di fruizione delle testimonianze raccolte e che vengono incontro alle esigenze che si sono determinate con gli effetti causati dalla Pandemia Covid 19, attraverso degli appuntamenti virtuali e reali ripresi e veicolati nei social media.
I territori che saranno interessati sono: Sassari, Portotorres, Ittireddu, Cagliari, Gonnesa, Tiana, Galtelli, Lodè, Pau.
Il presidente dell’Associazione Amici di Sardegna
Roberto Copparoni
The Cultural Resilience Project 2
In consideration of the good success obtained with the first edition of this project, we decided to develop last year’s project by expanding the territories involved.
Thanks to the contribution of the Foundation of Sardinia, once again this year we would like to visit other areas of Sardinia and discover the protagonists who live their daily lives in full connection with the most authentic tradition and culture of our island.
We will look for real testimonies of “cultural resilience” that are present in various locations in our region; people who have distinguished themselves in the field of conservation, transmission and enhancement of the cultural identity of Sardinia.
Through the guiding thread of cultural resilience, the project intends to promote knowledge along with responsible and innovative use of the many cultural realities of Sardinia. The examples of resilience will be provided to us by the most diverse socio-economic and cultural sectors of Sardinia. For this we will pass from culture to economy, from traditions to public administration, from tourism to communication.
The aim of the project is to collect the stories and testimonies of those who have positively received this message to present the positive experiences they have gained over the years as real local actors who, every day, carry on the values of the a specific identity.
The project will try to make the residents discover and rediscover the value of their own culture, both material and immaterial, in order to offer it in an innovative and synergistic way through the processes of contamination between generations.
In fact, with Cultural Resilience 2 we want to transmit positive experiences and testimonies, also making use of innovative communication techniques and strategies, on how culture pays both from a personal and human point of view and in terms of employment and socio-economic well-being.
In other words, transforming images, sounds and colors into emotions capable of motivating and intriguing us.
A series of documentary interviews are planned in various provinces of Sardinia which will also be carried out with the active participation of citizens of the various locations, always in compliance with the anti Covid 19 legislation.
The needs that are intended to be addressed with the project
– Fighting the lack of knowledge and indifference towards the culture of Sardinia in its many forms and expressions;
-Arginating the cultural desertification that is taking place in our community;
– Fighting the lack of interest that many people show towards the safeguarding, study and protection of the historical, archaeological, identity and cultural heritage of Sardinia;
– Showing positive models and future scenarios in which culture takes on a central role;
– Encouraging new ways of accessing and using the testimonies collected and which meet the needs that have been determined with the effects caused by the Covid 19 Pandemic, through virtual and real appointments recorded and conveyed in social media.
The president of the Amici di Sardegna Association
Roberto Copparoni
Le projet Résilience Culturelle 2
Compte tenu du bon succès obtenu avec la première édition de ce projet, nous avons décidé de développer la piste de l’année dernière en élargissant les territoires y impliqués.
Grâce à la contribution de la Fondation de la Sardaigne, cette année encore, nous aimerions visiter d’autres régions de la Sardaigne et découvrir les protagonistes qui vivent leur vie quotidienne en pleine connexion avec la tradition et la culture la plus authentique de notre île.
Nous chercherons de vrais témoignages de « Résilience Culturelle » qui sont présents dans divers lieux de notre région ; des personnes qui se sont distinguées dans le domaine de la conservation, de la transmission et de la valorisation de la culture et de l’identité de la Sardaigne.
À travers le fil conducteur de la résilience culturelle, le projet entend promouvoir la connaissance et l’utilisation responsable et innovante des nombreux gisements culturels de la Sardaigne. Les exemples de résilience nous seront fournis par les secteurs socio-économiques et culturels les plus divers de la Sardaigne. Pour cela nous passerons de la culture à l’économie, des traditions à l’administration publique, du tourisme à la communication.
L’objectif du projet est de recueillir les histoires et les témoignages de ceux qui ont reçu positivement ce message pour présenter les expériences positives qu’ils ont acquises au fil des ans en tant que véritables acteurs locaux qui, chaque jour, portent les valeurs de l’identité d’un peuple et d’une culture, en développant sa personnalité dans un contexte touristique, socio-économique et culturel positif.
Le projet tentera de faire découvrir et redécouvrir surtout aux habitants la valeur de leur propre culture, à la fois matérielle et immatérielle, afin de la présenter d’une manière innovante et synergique à travers les processus de contamination entre culture et génération, en s’inspirant des expériences positives qu’ils ont apprises avec notre projet.
En fait, avec Résilience Culturelle 2, nous voulons transmettre des expériences et des témoignages positifs, en utilisant également des techniques et des stratégies de communication innovantes, sur la façon dont la culture rétribue tant d’un point de vue personnel et humain qu’en termes d’emploi et de bien-être socioéconomique.
Autrement dit, transformer les images, les sons et les couleurs en émotions capables de nous motiver et de nous intriguer.
Une série d’entretiens documentaires est prévue dans différentes provinces de Sardaigne qui sera également réalisée avec la participation active des citoyens des différentes zones concernées, toujours dans le respect de la législation anti Covid 19.
Les besoins qui sont destinés à être traités avec le projet
– Combattre l’ignorance et l’indifférence envers la culture de la Sardaigne sous ses multiples formes et expressions
– Endiguer la désertification culturelle qui existe également dans notre communauté
– Lutter contre le manque d’intérêt de nombreuses personnes pour la sauvegarde, l’étude et la protection du patrimoine historique, archéologique, identitaire et culturel de la Sardaigne, en offrant des opportunitésde croissance de leur conscience et de leur appartenance à une culture.
– Montrer des modèles positifs et des scénarios futurs dans lesquels la culture joue un rôle central
– Encourager de nouvelles façons d’accès et d’utilisation des témoignages recueillis et qui répondent aux besoins qui ont été déterminés avec les effets causés par la pandémie de Covid 19, à travers des rendezvous virtuels et réels enregistrés et véhiculés sur les réseaux sociaux.
Le président de l’Association des Amis de la Sardaigne
Roberto Copparoni
Proyecto de Resiliencia Cultural 2
Teniendo en cuenta el buen éxito obtenido con la primera edición de este proyecto, decidimos desarrollar la pista del año pasado ampliando los territorios involucrados en el proyecto.
Gracias a la contribución de la Fundación de Cerdeña, este año también nos gustaría visitar otras zonas de Cerdeña y descubrir a los protagonistas que viven su vida cotidiana en plena conexión con la tradición y la cultura más auténticas de nuestra isla.
Buscaremos testimonios reales de “resiliencia cultural” que estén presentes en varios lugares de nuestra región; personas que se han distinguido en el campo de la conservación, transmisión y puesta en valor de la cultura e identidad de Cerdeña.
A través del hilo conductor de la resiliencia cultural, el proyecto pretende promover el conocimiento y el uso responsable e innovador de los numerosos depósitos culturales de Cerdeña. Los ejemplos de resiliencia nos los proporcionarán los sectores socioeconómicos y culturales diferentes de Cerdeña. Para ello pasaremos de la cultura a la economía, de las tradiciones a la administración pública, del turismo a la comunicación.
El objetivo del proyecto es recoger las historias y testimonios de quienes han recibido positivamente este mensaje para presentar las experiencias positivas adquiridas a lo largo de los años como verdaderos actores locales que, día atras día, llevan adelante los valores de la identidad de un pueblo y una cultura, desarrollando la personalidad en un contexto de turismo socio-económico y cultural positivo.
El proyecto intentará hacer que los residentes descubran y redescubran el valor de la propia cultura, tanto material como inmaterial, para ofrecerla de forma innovadora y sinérgica a través de los procesos de contaminación entre culturas de generación, inspirándose a las experiencias positiva de las que han venido familiarizados con nuestro proyecto.
De hecho, con Cultural Resilience 2 queremos transmitir experiencias y testimonios positivos, haciendo uso también de técnicas y estrategias de comunicación innovadoras, sobre cómo la cultura paga tanto desde el punto de vista personal y humano como en términos de bienestar laboral y socioeconómico.
Es decir, transformar imágenes, sonidos y colores en emociones capaces de motivarnos e intrigarnos.
Está prevista una serie de entrevistas documentales en diferentes provincias de Cerdeña que también se llevarán a cabo con la participación activa de los ciudadanos de las distintas localidades interesadas, siempre en cumplimiento de la legislación anti Covid 19.
Las necesidades que se pretenden abordar con el proyecto.
– Lucha contra la ignorancia y la indiferencia hacia la cultura de Cerdeña en sus múltiples formas y expresiones.
-Arginar la desertificación cultural que también se está produciendo en nuestra comunidad.
– Combatir el desinterés que muchas personas muestran por la salvaguardia, el estudio y la protección del patrimonio histórico, arqueológico, identitario y cultural de Cerdeña, ofreciendo oportunidades de crecimiento en su conciencia y pertenencia a una cultura.
-Mostrar modelos positivos y escenarios de futuro en los que la cultura adquiere un papel central
– Fomentar nuevas formas de acceso y uso de los testimonios recabados y que satisfagan las necesidades que se han determinado con los efectos provocados por la Pandemia Covid 19, a través de citas virtuales y reales grabadas y transmitidas en las redes sociales.
El presidente de la Asociación Amici di Sardegna
Roberto Copparoni