Il 5 dicembre è stata pubblicata nel BURAS una ulteriore parte della così detta Legge finanziaria. Norma di vitale importanza per l’assetto finanziario e contabile della nostra Regione ma, osservando la Parte prima Legge regionale 5 dicembre 2017, n. 23 Disposizioni finanziarie e terza variazione al bilancio 2017/2019, notiamo il comma 24 dell’articolo 1 il cui titolo potrebbe essere intitolato “cerca l’intruso“. Infatti n questo comma si legge:
- Nelle more della definizione degli standard professionali e formativi della guida turistica nazionale, sono sospese le disposizioni contenute nella legge regionale 18 dicembre 2006, n. 20 (Riordino delle professioni turistiche di accompagnamento e dei servizi) riferite alla professione di guida turistica di cui all’articolo 5, comma 2, lettera a) della medesima legge.
Premesso che questo comma è stato catapultato ad arte da alcuni funamboli della politica, di tutto “l’arco costituzionale”, creativi e al tempo stesso paladini della sardità più vera, che ben conoscono i meccanismi della politica ovvero si parla dei signori Onorevoli:
COMANDINI GIANPIETRO PD (PRIMO FIRMATARIO)
COCCO PIETRO PD
COCCO DANIELE ART.1
LOTTO LUIGI PD
RUBIU GIANLUIGI UDC
ZANCHETTA PIER FRANCO CRISTIANI POPOLARI SOCIALISTI
CRISPONI LUIGI RIFORMATORI
FASOLINO GIUSEPPE FORZA ITALIA
TEDDE MARCO FORZA ITALIA
Ma perché si è deciso tutto questo? Chi se ne avvantaggia da ciò?
5 dicembre alle ore 18:26 · La Regione Sardegna ha recepito la necessità di fare chiarezza sulla nostra professione. Finché la materia non verrà disciplinata a livello nazionale non si rilasceranno nuove abilitazioni di guide turistiche.
Così si interrompono i viaggi di aspiranti guide di altre regioni: venivano ad abilitarsi in Sardegna perché contrariamente al resto d’Italia era sufficiente un semplice tirocinio certificato da “chiunque”, e speravano, in una situazione di confusione legislativa, di trasformare l’abilitazione sarda in abilitazione nazionale.
Così si fermano le tante associazioni “culturali” che hanno trovato il loro business nell’ organizzazione di corsi e tirocini alla carlona, speculando sui sogni di tanti disoccupati.
(*) La nostra è una professione seria e finalmente i nostri consiglieri regionali hanno fatto quanto in loro potere per dire basta a una situazione vergognosa.
“Nelle more della definizione degli standard professionali e formativi della guida turistica nazionale, sono sospese le disposizioni contenute nella legge regionale 18 dicembre 2006, n. 20 (Riordino delle professioni turistiche di accompagnamento e dei servizi) riferite alla professione di guida turistica di cui all’articolo 5, comma 2, lettera a) della medesima legge.”CONSIGLIO REGIONALE DELLA SARDEGNA LEGGE REGIONALE 28 NOVEMBRE 2017
Certo con questo non si sta accusando espressamente la nostra Associazione, anche se va detto ad onor del vero che siamo nati prima di altri, resta il fatto che in Sardegna non sono tante le Associazioni che fra i loro fini istituzionali si occupano di turismo sostenibile e formazione permanente e che organizzano per i propri iscritti attività di eccellente formazione. Così come dai numerosi riconoscimenti ricevuti, soprattutto fuori dalla Sardegna. Fuori perché da noi è difficile farsi apprezzare se non fai parte di qualche particolare sodalizio.
Peraltro la cosa è complessa, molto più di quanto gli stessi proponenti potessero ritenere.
Peraltro rileviamo anche un palese disconoscimento dell’operato della Giunta Regionale, da parte del Consiglio regionale, posto che l’Assessorato regionale del Turismo ha dato ben altre indicazione sul problema posto dall’ARGTS. Ma loro non si sono persi d’animo e sono riusciti a far passare “dalla finestra” anche se solo con emendamento in legge finanziaria, ciò che l’Assessora al Turismo Barbara Argiolas aveva evitato di far entrare dalla porta principale. Quindi possiamo affermare che l’Assessorato del Turismo è stato “saltato” dal Consiglio regionale proprio su di un tema di vitale importanza.
A dire il vero non si è ancora compreso che “la operatività della Guida turistica” rientra nei servizi e non nelle professioni e che la Regione Sardegna nell’ambito della Conferenza Stato Regioni avrebbe ben potuto far valere la propria specialità e ribadire la validità della L.R. n. 20/201766 sulle professioni turistiche, almeno fino a quando non si fosse approvata una nuova legge nazionale.
Pensate fino al 5 dicembre 2017 la Sardegna era l’unica Regione d’Italia nella quale si poteva diventare Guida Turistica senza concorso a condizione che si possedesse una laurea di area umanistica, effettuato 10 visite guidate in Sardegna e svolto un tirocinio di tre mesi presso delle locali organizzazioni operanti nel settore del turismo. Inoltre si deve segnalare che dal 2013 le guide turistiche italiane possono operare in ogni regione dello Stato e anche nella UE. Parimenti anche le altre guide turistiche degli altri Paesi della UE possono lavorare anche in ogni Regione d’Italia.
Ma allora cosa è servito questo “simpatico e originale “emendamento di Comandini e più”, posto che domani ci potremmo trovare a fare la Guida in Sardegna, un tedesco, francese o spagnolo senza che nessuno possa loro contestare alcunché?
E poi cosa ha spinto il nostro Consiglio regionale a derogare alle proprie residuali competenze autonomistiche a favore della centralità romana?
Certo non vogliamo credere che tutti i Consiglieri regionali abbiano voluto agire in questa direzione, ma comunque, molti di loro avrebbero dovuto stare più vigili e attenti su questo importante tema. Infatti la nostra Isola in questi ultimi anni ha beneficiato di un sensibile arrivo di laureati, che hanno soggiornato in Sardegna per diverso tempo (per seguire le lezioni e effettuare le visite guidate), provenienti da tutta Italia e anche da Paesi stranieri. Hanno fatto questo in tutta la Sardegna portando benefici anche economici per tutti i settori dell’economia e i fatti lo dimostrano. Da quanto rilevato in questi anni circa 500 persone lo hanno fatto.
Fra l’atro si segnala che grazie alle attività svolte in Sardegna tutti loro hanno avuto modo di conoscere e apprezzare veramente la nostra terra fino al punto di diventarne veri amici e di promuoverla ai loro contatti e conoscenti. In questo modo siamo riusciti a rimuovere stereotipi e pregiudizi e offrire una conoscenza della nostra Regione assai positiva.
Da tutto questo la Sardegna ne ha ottenuto grande beneficio, senza spendere nulla in costosissime campagne di promozione pubblicitaria.
C’è una frase che ci piace ricordare che spiega bene il senso delle attività solte in Sardegna dalle Associazioni oggi incriminate: “Voi siete riusciti a farci vivere ciò che vediamo”
Altro che gioire perché si interrompono i viaggi di aspiranti guide di altre regioni che venivano ad abilitarsi in Sardegna perché contrariamente al resto d’Italia era sufficiente un semplice tirocinio certificato da “chiunque”, e speravano, in una situazione di confusione legislativa, di trasformare l’abilitazione sarda in abilitazione nazionale.
Così si fermano le tante associazioni “culturali” che hanno trovato il loro business nell’ organizzazione di corsi e tirocini alla carlona, speculando sui sogni di tanti disoccupati.
La nostra è una professione seria e finalmente i nostri consiglieri regionali hanno fatto quanto in loro potere per dire basta a una situazione vergognosa.
Credo che di serio a questo punto ci sia solo la vergogna di vivere in un sistema che sembra premiare l’appartenenza più che la competenza, che protegge le caste e ignora il merito e che fa finta di essere autonomista e poi si spalma sulle logiche opportunistiche.
Ma bisogna fare attenzione non pensiamo che questa sia una questione per pochi addetti ai lavori. Questa vicenda riguarda tutti i cittadini consapevoli e tutti i settori del sistema. Proprio come dovrebbe essere quel turismo, quello vero, di cui in tanti parlano e si riempiono la bocca senza alcuna cognizione di causa, proprio come fanno alcuni dei nostri stimati colleghi.
Firmato Amici di Sardegna, Associazione che al suo interno conta alcune centinaia di GT, GAE, Accompagnatori turistici e Operatori della cultura.
(*) Associazione Regionale Guide Turistiche Sardegna TARIFFE PROFESSIONALI – AFFIANCAMENTI – BIENNIO 2017/2018 Prestazioni di guida in affiancamento alla guida professionista: Legge regionale 18 dicembre 2006, n. 20 Capo II – Registro delle professioni turistiche – Disciplina transitoria Art. 7 – Tirocinio operativo certificato “1. a) … per la professione di guida turistica … la certificazione di tirocinio deve essere rilasciata da associazioni, enti o società pubbliche o private che erogano servizi turistici e/o culturali o da guide professioniste abilitate ed iscritte nei registri e deve attestare la pratica dell’attività di guida per il periodo indicato rispettivamente dalle lettere a) e b) del comma 2 dell’articolo 5, nonché almeno dieci prestazioni di guida in affiancamento alla guida professionista.” Servizi singoli di giornata intera (fino ad un massimo di sei ore) In AFFIANCAMENTO € 210,00 Per ogni ora straordinaria oltre le sei ore € 25,00 CONDIZIONI GENERALI ● Quando il servizio supera le sei ore, il supplemento è di € 25,00 per ciascuna ora aggiuntiva.. ● Le spese di trasferimento, vitto e alloggio fuori sede sono a totale carico del committente del servizio. ● I compensi indicati sono da intendersi al lordo della ritenuta d’acconto e, in base al regime fiscale della singola guida, al netto dell’Iva, della rivalsa INPS (aliquota pari al 4% del compenso lordo dovuto) e di eventuali marche da bollo da applicare alla fattura stessa a norma di legge. ● Il Committente che volesse affiancare ad una Guida ARGTS un/una tirocinante (a prescindere dal fatto che questa risulti già iscritta al Registro Regionale e a prescindere dal fine ultimo dello stesso Committente/tirocinante) ne dovrà dare debito preavviso e concordare con la stessa Guida le modalità del servizio. Ovviamente l’importo del servizio di affiancamento andrà a sommarsi a quello per il servizio di Guida. Le Guide Turistiche aderenti all’Associazione Regionale Guide Turistiche Sardegna sono strettamente vincolate al rispetto dei minimi tariffari concordati.
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Nome cognome e località di provenienza
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