La questione nucleare si riaffaccia con prepotenza all’opinione pubblica riproponendo con drammatica attualità un problema che pensavamo risolto.
In realtà Robert Slow, premio Nobel per l’economia, circa 20 anni fa espresse, almeno per me, uno sconvolgente concetto, ovvero:
"L’antica preoccupazione a rigurdo dell’esaurimento delle risorse naturali non riposa ormai su nessun solido fondamento.
E’ molto facile sostituire altri fattori alle risorse naturali.
Anche in teoria non c’è alcun problema.
In realtà il mondo può continuare a vivere senza risorse naturali; così il loro esaurirsi è giusto una peripezia, non una catastrofe…" .
Quindi secondo questo autorevole studioso l’economia ha il primato sul mondo e può vivere anche senza di esso!!!
In effetti, in oltre 20 anni, la volontà della pubblica opinione può mutare.
Ma, personalmente, non credo che sia mutata la volontà popolare.
Peraltro sono mutati alcuni interessi e necessariamente anche una parte dei protagonisti del dibattito.
Da una parte ci sono coloro che dicono:
apriamo al nucleare, si risparmia, non inquina e non crea dipendenza energetica.
Dall’altra coloro che sostengono:
non è opportuno fare questa scelta non solo per motivi ideologici (del resto le recenti elezioni ci hanno dimostrato che le ideologie non pagano più, semmai il pragmatismo) ma soprattutto perché non è assolutamente vero che ci sarà risparmio e preservazione dell’ambiente.
Infatti a tutt’oggi nessun Paese al mondo che utilizza l’energia nucleare è riuscita a trovare una soluzione per le scorie che questi impianti inevitabilmente producono. Ricordo solo che una piccolissima particella di plutonio impiega circa 250.000 anni per ritenersi esaurita.
Quanto al risparmio, poi si deve aggiungere che il Paese che più di tutti di ha utilizzato il nucleare si sta ricredendo sui vantaggi dell’utilizzo di questo tipo di energia.
Gli USA infatti già da alcuni decenni non solo non costruiscono più centrali nucleari, ma stanno riducendo in modo sensibile tutti i finanziamenti per questo settore a vantaggio dell’utilizzo di altre energie rinnovabili come l’eolico, il geotermico, il solare, le bio masse, ecc.
Ma allora se proprio negli USA patria dello "homo hoeconomicus", fanno questo e non di certo per motivi ideologici, ma essenzialmente economici e pratici, che senso ha che l’Italia inizi oggi a progettare degli impianti che produrranno energia nucleare forse fra 15 anni e che molto probabilmente potrebbero iniziare a funzionare, già obsoleti sul nascere?
A chi conviene questa operazione?
Non credo proprio all’italiano comune, semmai a qualche società fatta nascere ad hoc, magari "vicina" agli uomini di potere, nonché ad una serie di personaggi, uomini della cultura e dello spettacolo, giornalisti, ricercatori, scienziati e quant’altro ai quali "conviene" mostrarsi favorevoli al nucleare.
Non so se avete notato, ma da alcuni mesi era nell’aria questo problema.
Mi dispiace che molti intevengano nel discorso non per manifestare un libero convincimento frutto di esperienza, conoscenza e buon senso, ma in buona parte per "assecondare" la scelta governativa, nella speranza di accattivarsi benefici e favori.
Mi domando, se proprio si vogliono risparmiare dei soldi e favorire i cittadini, perché non si arricchisce la ricerca e si investe sulle energie rinnovabili, come ha fatto da tempo la Germania che, nel giro di pochi anni, nonostante benefici di minore energia solare, è riuscita a realizzare degli impianti che utilizzano questo tipo di energia e che incidono per circa il 30% sui complessivi consumi energetici del Paese.
Perché oggi a distanza di venti anni dobbiamo riaprire una partita che avevamo chiuso.
Il Governo non può imporre questa decisione senza prima verificare la volontà popolare mediante una consultazione. Del resto ve l’immaginate se il Governo decidesse di riprisinare, magari per decreto, la idissolubilità del matrimonio, il divieto di interrompere le gravidanze, l’obbligo per i magistrati di risarcire i danni causati da ingiuste carcerazioni o altro ancora. La questione nucleare ha la stessa importanza e forse anche di più!
Andando avanti di questo passo potranno anche decidere di mutare forma di Stato e di governo, non vi pare?
Del resto il nuovo corso della politica italiana fatta di confronto e dialogo sulle grandi riforme cosa poteva generare?
Un PD senza identità, attratto da un lato dal bipartitismo di potere e dall’altra dal voler pretendere di rappresentare una alternativa al PDL senza averne i contenuti, cosa mai potrà fare al riguardo?
Già da ora al suo interno i Democratici si sono divisi fra i favorevoli e il contrari al nucleare.
Ve l’immaginate questa possibilità proposta solo qualche anno fa? Sarebbe stato assai difficile solo porre il problema.
Non credo che l’opinione pubblica si faccia condizionare dai tanti imbonitori sparsi un po’in tutta Italia e in vari settori della vita che l’attuale regime di fatto sostiene e finanzia.
E poi cosa dovremmo dire e fare noi sardi che siamo stati capaci di fare una demagogica rivolta contro alcuni container di rifiuti campani giunti a Cagliari, di fronte alla concreta possibilità che la nostra amata terra venga nuclearizzata?
Dove saranno tutti coloro che gridavano e protestavano vivacemente contro il Governatore e la giunta di sinistra…
Oggi perché stanno zitti e non dicono la loro…
Forse perché la "monnezza è di sinistra" e "le scorie nucleari" sono di destra?
Dunque due pesi e due misure?
Roberto Copparoni
Referente provinciale dei Verdi di Cagliari
Ultima ora…
Energia. Bonelli: esterrefatti per Dpcm su segreto di stato per centrali
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Tratto da Notizie Verdi del 21 maggio 2008 | |
"Il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri (DPCM) del 16 aprile numero 90 firmato da Prodi in cui viene posto il segreto di Stato anche sulle infrastrutture civili di produzione di energia e’ un fatto estremamente grave che impedira’ i controlli in materia ambientale e di sicurezza a tutela dei cittadini". Lo dice Angelo Bonelli, esponente dei Verdi. "A seguito di quest’atto – ha aggiunto – i controlli su molti impianti, prima affidati alle Asl o ai vigili del fuoco, verranno svolti da organismi autonomi delle agenzie dei Servizi segreti. Siamo in presenza di una grave esautorazione delle funzioni degli organi pubblici che pone un problema di democrazia e di accesso ai dati relativi, ad esempio, al livello di inquinamento o di sicurezza di un impianto. Questo decreto del presidente del Consiglio, firmato da Prodi a pochi giorni dalle elezioni – ha concluso Bonelli -, pone un problema serio per le comunita’: in particolare saranno i sindaci a venire esautorati dei loro poteri di controllo e della possibilita’ di divulgare dei dati. Siamo esterrefatti per quanto accaduto e crediamo che questo decreto, che va ritirato, sia in contrasto con le direttive europee". |