Il mistero del Museo scomparso!
La Laguna di Santa Gilla ha sempre riservato misteri e sorprese?
Forse molti non sanno che oltre al mistero della originaria ubicazione della città fenicia di Karel e della sparizione della città giudicale di Santa Igia, la Laguna di Santa Gilla riserva un altro mistero.
Forse non tutti sanno che dal 1998, dentro le strutture del Consorzio ittico, alcune associazioni hanno realizzato il primo ?Ecomuseo della Sardegna?, meglio conosciuto come il ?Museo della laguna? che, per diversi anni è stato inserito fra i siti di ?Monumenti Aperti?.
All?interno delle 4 sale utilizzate (di cui 2 adibite a deposito di materiale archeologico) era possibile vedere alcuni reperti fenicio punici e romani provenieni dagli scavi archeologici effettuati proprio dentro la laguna di Santa Gilla, quando negli anni ?80 furono rinvenute a circa un metro di profondità centinaia di reperti fra anfore, vasellame, embrici, vari oggetti fittili e degli ex voto.
Alcuni di questi reperti vennero affidat dalla Soprintendenza Archeologica di Cagliari all?Associzione Amici di Sardegna che in collaborazione con la Cooperativa Service Art, la Consarpesca prima e la Cooperativa Laguna poi, hanno realizzato a proprie spese un piccolo ma suggestivo Museo all?interno del quale vi erano anche delle attrezzature video ed audio per la presentazione di filmati.
Nelle sale erano raccolte molte fotografie e antiche riproduzioni di cartine, tutte riferite alla laguna di Santa Gilla.
Peraltro in tutti questi anni, la struttura è stata utilizzata oltre che per organizzare convegni ed eventi culturali, anche come base operativa per le periodiche escursioni che l?organizzazione effettuava nei camminamenti del compendio lagunare, richiamando sempre una grande affluenza di pubblico.
Nell?ottobre del 1999 venne anche organizzata la Festa della Laguna, con una processione a mare, che richiamò oltre 5.000 visitatori nel corso delle tre giornate di eventi programmati. Per l?occasione la Laguna sembrò tornare agli antichi splendori, grazie anche ai fassonis e cius pavesati a festa che solcavano le tranquille acque lagunari.
Questa brillante iniziativarichiamò centinaia di visitatori che hanno avuto modo di conoscere la Laguna di Santa Gilla, anche senza finanziamenti comunitari.
Fra l?altro sorge spontanea una domanda: perché lo staff del progetto Life Gilia facendo che, sotto certi aspetti, faceva le stesse cose, ha sempre ignorato l?esistenza di queste iniziative?
Fra l?altro, nel Museo vi era anche una parte naturalistica dove erano esposti degli erbari e una serie di conchiglie e mitili della Laguna.
Circa un anni fa, a seguito del trasferimento delle guardia giurate che avevano presso la struttura una propria sede per controllare le imbarcazioni della protezione civile depositate in loco, il consorzio ittico ha deciso di far chiudere la struttura, affermando che vi erano delle difficoltà di varia nartura. E così, in un certo qual modo vi protagonisti della rinascita turistico culturale di Santa Gilla vennero ?sfrattati?.
Si cercò di capire?e dopo una serie di ricerche si venne a sapere che la struttura, di proprietà della RAS, originariamente assegnata all?Assessorato alla difesa dell?ambiente, era stata ceduta in uso alla Protezione Civile e che, nel frattempo, l?intera area lagunare era stata data in concessione decennale al Consorzio ittico dall?Assessorato del Demanio e Patrimonio.
Oggi non si sa chi abbia le chiavi di questi locali e ?loro?, di fatto, sono stati chiusi fuori da una struttura che hanno creato con tanto impegno e sacrificio.
Peraltro in tutti questi anni gli operatori del Museo hanno anche svolto una costante azione di monitoraggio e di salvaguardia ambientale, segnalando tempestivamente le varie emergenze che si sono presentate, grazie anche alla presenza di una Associazione di Protezione civile, chiamata ?Amici della Laguna? di cui fanno parte pescatori, biologi, geologi, naturalisti, appassionati di archeologia e delle tradizioni sarde.
Ora, visto che i tempi sono maturi, chiediamo di sapere che fine farà questo Museo, ma più in generale cosa se ne vorrà fare di questo meraviglioso compendio lagunare che da tempo aspetta di essere degnamente valorizzato e, soprattutto, fruito dalla collettività.
Fra l?altro, in tutti questi anni in cui il Museo è stato aperto, hanno visitato il Museo tanti Presidenti, Amministratori locali, Politici della maggioranza e dell?opposizione, così come risulta anche dal registro delle presenze.
Quindi, almeno questa volta, non potranno dire di non sapere o di non conoscere!
Nella foto un recente quanto frequente segnale di rispetto della laguna di Santa Gilla trovato nelle rive di Campo Scipione (lato settentrionale della Laguna di Cagliari)