Il referendum consultivo ha detto che i sardi non sono favorevoli al nucleare!
Questo risultato premia tutti coloro che amano la vita in tutte le sue forme ed espressioni.
I Verdi sono stati i primi a porre l’attenzione su questi temi riuscendo a “contaminare” in modo positivo la maggioranza della popolazione italiana già nel 1987 quando circa il 70% degli elettori disse no al nucleare e agli affaristi.
Oggi la Sardegna, in attesa di confrontarci il 12 e 13 giugno, ribadisce questa avversione al nucleare e invita la politica a prendere atto di questa chiara volontà.
Ora senza alcuna esitazione la politica dovrà attivarsi per individuare ed attuare tutte le misure idonee e sufficienti per una definita e funzionale riconversione energetica della nostra regione per proiettarla verso un crescente e sostenibile benessere diffuso.
In questa ottica le sue vere componenti potranno manifestarsi appieno sia quelle socio culturali che economiche legate alla green economy dove agricoltura, pastorizia, artigianato, pesca e turismo possano esprimere le proprie potenzialità.
Un grazie dunque a tutti e anche alle Istituzioni che hanno creduto nella iniziativa e
in modo particolare alla popolazione e alle organizzazioni che hanno sensibilizzato l’opinione pubblica, “Comitato per il si” e “No Nuke”, dove i Verdi hanno contribuito sin dalla nascita in modo significativo e in ottica trasversale, nella convinzione che sui grandi temi della società sia necessario tralasciare le visioni ideologiche e di parte per confrontarsi, insieme, sui contenuti delle cose.
Dalla Sardegna dunque parte un forte segnale di civiltà e di rispetto della natura
Roberto Copparoni
Presidente Provinciale dei Verdi di Cagliari