E’ stata inaugurata ieri sera, presso la Sala Search del Comune di Cagliari la mostra del GIAS moderata dal presidente l’Arch. Daniela Pisano, “Tesi di Passaggio di Architetti a Passeggio” con un dibattito sulla criticità del futuro dell’architettura e dei giovani professionisti. Ad aprire il dibattito è stato il Prof. Ing. Antonello Sanna, preside della Facoltà di Architettura di Cagliari, testimoniando la continua crescita degli iscritti al suo corso di laurea come un dato importante, segno della volontà dei giovani sardi di intraprendere una professione non facile e che come tante altre, oggi, è messa a dura prova dagli scenari economici ancora per niente incoraggianti. Tra i tanti fattori che possono indurre a scegliere questo percorso esiste certamente –ha continuato il preside- il desiderio di migliorare la Qualità dell’Ambiente Costruito, sicuramente una delle importanti chiavi di lettura del futuro dell’Architettura stessa.
Tra le vaie tematiche emerse quali l’importanza della formazione e la denuncia della mancanza di un numero adeguato di professori universitari nelle facoltà di Architettura della Sardegna, il ruolo degli ordini professionali come elementi di contatto troppo poco presenti nel coinvolgimento in primis dei giovani professionisti, è emerso come anello di congiunzione – spiega l’Arch. Stefania Di Benedetto, che insieme agli architetti Miriam Stara e Silvia Floris ha organizzato la mostra itinerante su Cagliari-, l’importanza degli spazi di coinvolgimento, fondamentali per allentare la criticità del futuro dei giovani professionisti: “tali spazi dovrebbero essere concessi in modo sempre più frequente dalla stessa università, dalle pubbliche amministrazioni, dagli Ordini Professionali”.
La mostra del GIAS, -scrive Di Benedetto- è un’iniziativa che tramite l’apertura di una tavola rotonda permette ai giovani professionisti di far sentire all’unisono la propria voce carica di grandi preoccupazioni per l’attuale situazione economica, ma anche di uno spirito nuovo, pronto a trarre spunto dalle difficoltà per costruirsi un futuro: uno spirito con un rinnovato senso di appartenenza alla propria terra. Lo si è visto dalle tesi esposte con la maggior parte di temi trattati inerenti la Sardegna; dagli oggetti di design realizzati dal RYG LAB con materiali da riciclo e locali; dagli sponsor che hanno proposto tra i loro prodotti anche i mattoni crudi (su ladiri) che fortemente caratterizzano il nostro territorio. Proprio questo attaccamento alle radici e al desiderio di tutelare l’ambiente rinnova il significato stesso di Architettura. Viviamo un tempo nel quale si può agire, non soltanto continuare a far filosofia sui concetti di sostenibilità e biocompatibilità. Viviamo il tempo di un’Architettura non più legata soltanto a forma e funzione , al fascino e allo stupore di un’opera ben riuscita e in equilibrio col contesto territoriale: è il tempo in cui Architettura ed Energia si fondono in un unico assieme con la potenzialità di fornire una risposta alle richieste del nostro tempo, del nostro luogo e per l’uomo. Progettazione Architettonica e Progettazione dell’Efficienza Energetica dell’Edificio devono correre parallelamente. Non inventiamo niente di nuovo: si tratta di riscoprire i principi corretti dei primi pionieri come gli studi di Victor Olgiay che già nel 1962 pubblicò “Progettare con il clima, un approccio bioclimatico al regionalismo architettonico” e tanti altri.
L’evento organizzato ha dato testimonianza dell’ impegno vivo di credere nella propria forza di volontà, un impegno teso anche a far girare l’economia locale, a far risaltare le nostre risorse: le risorse di un’isola che con coscienza ha tanto da investire sulla tutela dell’ambiente e soprattutto sui propri Giovani dotati di grande Spirito Combattivo e Inventiva.
Cagliari, 30 Giugno 2012
Arch. Stefania Di Benedetto