Espropriata l’area di accesso a TuvixedduNessun edificio sorgerà nell’area di Sant’Avendrace compresa tra i civici 35 e 36, dove invece sarà realizzata la porta di accesso al futuro parco archeologico di Tuvixeddu. Cagliari, 9 gennaio 2006 – La Giunta regionale ha confermato il blocco definitivo dei lavori di costruzione di un edificio in viale Sant’Avendrace, approvando l’esproprio dell’area con dichiarazione di pubblica utilità dell’opera, e con l’avvio delle procedure per la successiva acquisizione del sito interessato dalla presenza di beni archeologici, come previsto dagli articoli 95,96, 98,99 e 100 del Codice Urbani.
In particolare si fa riferimento all’articolo 96 che prevede l’esproprio per causa di pubblica utilità per fini strumentali degli “edifici ed aree, quando ciò sia necessario per assicurare la luce o la prospettiva” ai monumenti e “garantirne e accrescerne il decoro da parte del pubblico e facilitarne l’accesso”.
Da questo versante del colle parte il progetto di valorizzazione dell’esecutivo regionale per Tuvixeddu e la sua necropoli fenicio – punica, una delle aree archeologiche e monumentali più significative del Mediterraneo. La Regione ha previsto ingenti stanziamenti del bilancio regionale a carico del Programma integrato d’area Ca 17 per il Sistema dei Colli, ma l’area archeologica risulta provvista solo di un unico e insufficiente accesso da via Falzarego, che pregiudicherebbe la fruizione da parte dei visitatori. Per questo è necessaria un’altra porta di accesso al parco, individuata nell’ingresso da viale Sant’Avendrace.
Ieri è stato disposto anche il sequestro del cantiere di Sant’Avendrace, con un provvedimento del Corpo forestale e di vigilanza ambientale della Regione, in seguito alla accertata inottemperanza dell’ordine di sospensione dei lavori, richiesto dall’assessore Mannoni a novembre 2006 alla ditta e al Comune di Cagliari, con conseguente blocco dei lavori edilizi per 90 giorni. In questo margine di tempo la Commissione regionale per il paesaggio avrebbe dovuto formulare la proposta di notevole interesse pubblico paesaggistico degli immobili e delle aree interessate.
La Commissione regionale per il paesaggio, al termine dell’esame di tutta la documentazione relativa all’intera area del colle, in tempi brevi completerà la dichiarazione di notevole interesse paesaggistico, mentre dal ministero per i Beni e le Attività Culturali sono già state sollecitate la Direzione regionale e la soprintendenza archeologica di Cagliari e Oristano perché adottino provvedimenti di competenza.
Tratto dal sito della Regione Sarda
http://www.regione.sardegna.it/