Amici di e della Sardegna e a voi che mi rivolgo per chiedere un segnale di discontinuità nella gestione della “cosa pubblica” e “della nostra vita”.
Da oltre 20 anni con la nostra Associazione spesso siamo andati in giro per la Sardegna, visitando siti storico-archeologici, monumentali, paesistici e ambientali.
Abbiamo incontrato luoghi e persone, donne e uomini, giovani e vecchi che, spesso, ci hanno donato la loro testimonianza. Semplici storie di vita su quello che un tempo era e su quello che si vorrebbe fosse.
Abbiamo anche avuto modo di apprezzare la buona cucina, la buona tavola, i buoni vini e, spesso partecipando a feste o sagre, abbiamo conosciuto le tradizioni più recondite, legate a riti ancestrali, al lavoro agricolo, pastorale, artigianale e artistico.
Insieme ci siamo recati a visitare e conoscere tutti gli ecosistemi della Sardegna caratterizzati dalla presenza di: laghi, stagni, fiumi, coste, isole minori, cavità, gallerie e grotte, miniere, montagne, colline e pianure, dune di sabbia e boschi secolari.
Abbiamo girato e visitato quasi tutti gli insediamenti umani, siano essi rurali o urbani, e industriali sempre alla ricerca di possibili risposte sul futuro possibile fra identità e consapevolezza.
Insieme siamo stati protagonisti della nostra conoscenza e del nostro “essere sardi cittadini del mondo”.
In tutto questo l’ambiente ha avuto un ruolo determinante. Ambiente fatto di natura e di cultura che deve continuare ad avere un valore fondamentale.
Riportiamo la qualità della nostra vita al centro dei nostri interessi, imparando a rispettare ciò che ci è stato dato solo in prestito dai nostri genitori allo scopo di poterne fruire e non distruggere.
Ripensiamo i nostri modelli socio economici e produttivi, recuperiamo le immense volumetrie di edifici dismessi senza soffocare di ulteriore cemento e asfalto la nostra terra con nuove costruzioni.
Recuperiamo le grandi superfici boschive incendiate dall’egoismo e dalla stupidità umana.
Ridiamo alla Sardegna una diversa soggettività, anche internazionale, offrendo occasioni di lavoro che creino reale benessere e non malanni, disperazione e morte
Recuperiamo il nostro territorio inquinato simbolicamente rappresentato da Portotorres, La Maddalena, Ottana, Portoscuso, Assemini, Capoterra, Sarroch, Teulada, Quirra, Capo Frasca e salvaguardiamo le nostre produzioni tipiche, promuovendo, oltre il mare, il turismo sostenibile e culturale e contestualmente creiamo delle leggi che agevolino la riconversione di tutte le industrie inquinanti e riducano se non eliminino le estese servitù militari della Sardegna. Pensate che quasi un sesto della nostra superficie di territorio (circa 4.000 kilometri quadrati) è dannosa per ogni forma di vita.
Questa è la Sardegna che volgiamo?
Liberiamoci delle servitù anche di tipo culturale, dalla discontinuità territoriale e dei collegamenti precari e onerosi e ricerchiamo la globalizzazione delle opportunità in una Europa di culture, economie, creatività e tradizioni
Favoriamo il risparmio energetico e l’uso e la produzione di energia da fonti veramente rinnovabili e non assimilate come ha fatto furbescamente la SARAS che, nonostante tutto, continua a lucrare sui nostri danni e sulla nostra pelle.
Adottiamo delle leggi che facilitino l’adozione di piccoli impianti energetici e sostenibili diffusi in tutta la Sardegna, dalle famiglie alle piccole e medie aziende, senza realizzare megacentrali che deturpano il paesaggio e offendono la nostra intelligenza, consolidando la nostra dipendenza dai “signori del potere”.
La nostra forza è nel nostro passato, il nostro presente deve essere il nostro sostenibile futuro alimentato da senso di responsabilità e amore per la nostra terra e di tutte le forme di vita , nella consapevolezza di non essere migliori di altri, ma solo diversi e comunque molto fortunati per tutto quello che abbiamo, nonostante tutto.
Con sincero affetto un abbraccio a voi tutti.
Roberto Copparoni
http://www.videolina.it/video/monitor-2014/58223/monitor-speciale-elezioni.html
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02/10/bomba-ecologica-in-sardegna-un-lago-di-cianuro-nellex-miniera-doro-del-governatore-cappellacci/875033/