A proposito del D 10

  Federazione dei Verdi di Cagliari 

Documento politico – propositivo

                                                 Considerato:

che l’Italia nel panorama internazionale si è distinta nel riuscire a fare approvare la moratoria contro la pena di morte in sede ONU, garantendo quindi il diritto alla vita di tutti gli esseri umani, non si comprende per quale motivo abbia ospitato e sia uno dei promotori di questo vertice che vede come protagonisti i ministri della difesa dei paesi partecipanti.

 

Riteniamo:

 

che la politica per l’immigrazione deve essere vista in un’ottica di interazione culturale ed implementazione sociale, e non può e non deve essere discussa da Ministri della Difesa,se non in concertazione con i  vari ministri chi si occupano di politiche sociali, politiche sull’immigrazione, politiche della cooperazioni internazionale e politiche sulla tutela ambientale. Inoltre, essendo l’Italia anche una terra di transito verso i paesi del nord e del centro Europa, l’argomento  dovrebbe essere affrontato da tutti i paesi dell’Unione Europea;

 

Proponiamo:

 

•·         Realtà come quelle che vengono discusse in questo vertice 5+5, devono essere affrontate con la conoscenza, l’interazione e la presa di coscienza da parte di tutte le istituzioni e semplici cittadini europei. Riteniamo che le soluzioni di tali argomenti, quali i flussi migratori clandestini gestiti dalla malavita e che spesso si risolvono in tragedia, debbano essere di competenza dei Paesi della Unione Europea e dei Paesi di origine dei flussi migratori con politiche ed azioni di cooperazione internazionale, la dove la domanda di espatrio clandestino è radicata e presente.

 

•·         Non appare giusto militarizzare il problema dei flussi e delle politiche per la loro prevenzione perché, nella stragrande maggioranza dei casi, non si ha a che fare con terroristi ma con esseri umani disperati, spesso anche donne e bambini, che mettono in gioco la propria esistenza e i propri affetti nella speranza di un futuro accettabile.

 

 

•·         La presenza delle forze militari dovrà essere confinata ai soli casi di effettiva necessità (terrorismo, traffico di armi, droga, induzione alla prostituzione e schiavitù) e non generalizzata a mansioni e competenze che non afferiscono al proprio "status".

 

•·         L’atteggiamento repressivo ed ostativo che spesso sembra contraddistinguere l’azione delle autorità occidentali non può essere considerata la "panacea" di ogni male, semmai un costante modo di procrastinare la soluzione del problema che, se non adeguatamente affrontato, sarà destinato a generare sempre maggiori tensioni e contrapposizioni fra i popoli, fino all’inevitabile scontro per la sopravvivenza.

 

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