Sardegna non devi rifarti il trucco …sei già bella!


Sardegna ritorna bella, ovvero 5 domande per una probabile risposta
Da un po? di tempo vediamo circolare delle immagini che ci propongono il nostro territorio sotto una inconsueta prospettiva, che poi è quella di tutti i giorni, quella in cui conviviamo, quella che a volte non vogliamo vedere, ma che esiste.
Ma quello che non vogliamo osservare, forse, è dentro di noi…nella nostra testa…nel nostro modo di vivere.
Insomma parliamo del rapporto che i residenti hanno con il territorio e l?ambiente regionale.
Come ho scritto più volte è un costume diffuso, specie in Sardegna, ritenere che poiché l?ambiente e il territorio sono gratuiti e fruibili da ciascuno, tutti si sentano in diritto di farne l?uso che credono.
Ma fino a quando i sardi non capiranno che tali elementi sono un ?valore in se?, una ?risorsa data, fondamentale e strategica? da conoscere e valorizzare, nulla potrà migliorare.
Certo una campagna di sensibilizzazione di belle immagini, anche se irrituale e costosa, può rappresentare un episodio positivo, ma non basta.
Occorrono azioni coerenti e il nostro Governatore, per esempio, a mio avviso di coerenza ne ha poca. Dico questo per una serie di motivi, fra cui:
– Se dice di amare la Sardegna e di volerla rispettare, perché ha fatto realizzare il Campus di Tiscali nella laguna di Santa Gilla, area di rilevanza internazionale protetta (si fa per dire!) dalla Convenzione di Ramsar?
– Se afferma che la Costa Smeralda è una enclave, perché, di fatto ne vuole creare altre, come ad esempio la imminente cementificazione (il primo lotto prevede la realizzazione di soli 260 mila metri cubi di cemento!) delle aree minerarie di interesse comunitario, patrimonio dell?UNESCO e affidarne la gestione, nella migliore delle ipotesi, a società del Nord Italia?
– Se dichiara che la cultura e l?identità sono una risorsa perché ne ha ridotto le provvidenze a favore di questo settore e le ha incanalate dentro icone formali che, spesso, non hanno neppure sede in Sardegna?
– Se intende promuovere l?immagine della nostra isola nel mondo perché si ostina ad orientare le politiche solo verso il Magreb e i Balcani? (A tale proposito vedasi lo stravolgimento della la L R. 19/96)
E i rapporti e le intese con i Paesi del BRIC (Brasile, Russia, India, Cina) dove sono?
– Se afferma che i sardi sono capaci e competenti perché, di fatto, ci impone imprenditori e società che sono avulse dalla Sardegna e che, in sostanza, perpetuano logiche neo-coloniali e pseudo globalizzanti?
Caro Presidente, la Sardegna non deve farsi bella, rifarsi un trucco, magari ?virtuale?.
Per la maggior parte dei sardi la nostra isola è già bella, deve solo ritrovare se stessa, rimuovere le negatività che la circondano, ritrovare sentimento, passione e ragione e magari investire un po? di più, non tanto nella capillare e ostinata informatizzazione delle comunità ed istituzioni, semmai nella diffusa e condivisa alfabetizzazione culturale ed ambientale dei sardi, senza obbligarli a ?costosi e sofisticati? viaggi dentro reti lontane e virtuali ma semplicemente, facendo conoscere, comprendere e capire quello che è presente in Sardegna, per riuscire a valorizzarla e fruirla veramente, sempre e comunque con amore e rispetto.
Tutto qui.

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