Ancora una volta mi vedo costretto ad intervenire sull?argomento in relazione ai dati riportati dalla stampa locale sul calo avuto dei visitatori a musei e monumenti di Cagliari.
Premetto che nessuno vuole insegnare nulla, si vuole solo portare l?esperienza maturata in anni di organizzazione di manifestazioni, attività di ricerca e di studio svolta anche all?estero, sul territorio urbano.
Per contribuire a risolvere questo problema ?Imago Mundi?, l?Associazione culturale che, di fatto, assieme ad altre poche Associazioni gestisce la cultura a Cagliari, ha pensato di chiamare in aiuto Phlippe Daverio, noto giornalista RAI, esperto d?arte che, previo pagamento di un biglietto e di un cachet di 6.000 euro, suggerirà delle opportune strategie agli operatori di Cagliari.
Mi domando che bisogno c?è di spendere tanti soldi quando ?in loco? ci sono tante persone capaci, che da anni propongono delle strategie e che gratuitamente metterrebbero a disposizione le proprie competenze e capacità.
Certo pagare il prezzo di un biglietto per la cultura è certamente utile e doveroso.
Ma il pagamento di un biglietto è finalizzato ad ottenere un bene o un servizio.
Ma in fatto di monumenti e di visita a siti il servizio deve offrire un valore aggiuto all?acquisto. Valore aggiunto che da noi, spesso non si vede.
Infatti il visitatore paga il biglietto non solo per visitare un sito e per entrare in un museo ma anche per ottenere una serie di servizi, affatto secondari, fra cui: accoglienza, orientamento e informazione, accompagnamento e animazione (se richiesto), poter acquistare cartoline, monografie, souvenir, potersi sedere, rinfrescare e dissetare, manifestare il proprio gradimento per il servizio ottenuto.
Egli non vuole essere privato di cent per un servizio che, spesso, a Cagliari non esiste.
Peraltro nella nostra città vi sono un centinaio di monumenti di serie B per così dire, non ufficiali, che non sono stati messi neppure in sicurezza, pericolosi anche per la incolumità e salute degli stessi visitatori. Penso al Compendio di Sant?Elia e della Sella del Diavolo, Grotte di San Bartolomeno, Tombe romane di Via Sant?Avendrace, Vila medioevale di Via dei Valenzani, Torre della IV Regia a Sa Scafa, Grotte di Tuvumannu e cavità de S?Avanzada, ecc. ecc..
Per la verità anche l?anno scorso un altro blasonato esperto, Alessandro Baricco, suggerì qualche altra soluzione.
Ma nonostante tutto le cose non sono migliorate, anzi?
Personalmente credo che i problemi non possano risolversi solo andando a chiedere aiuto all?esterno, bensì affrontando soprattutto quelli che sono presenti all?interno del modo di considerare e di vivere la cultura in città e perché no, anche nell?organigramma degli assetti culturali di Cagliari.
Del resto la cultura, per sua natura, necessita di confronto, dialogo ed apporti.
A Cagliari non esiste alcun cambiamento e la cultura è storicamente intesa come settore che offre rendita di posizione economica e politica.
Del resto c?è da chiedersi perché in un solo anno sono stati persi 18.000 visitatori e come mai il Consorzio Camu ?definito squadra vincente? continui a perdere, consolidando il suo potere?
Per fare qualche esempio la grotta della Vipera quest?anno ha avuto 1.036 visitatori, contro i 4.756 dell?anno passato. Il dato è a dir poco sconcertante perché in una qualsiasi giornata di monumenti aperti di questi ultimi 10 anni passano mediamente al sito circa 300 persone.
Per la verità durante questa manifestazione il sito è stato sempre affidato all?Associazione Amici di Sardegna e all?Istituto Professionale Pertini di Cagliari, che da 10 anni chiedono a gran forza l?affidamento gratuito del monumento (o di altri monumenti cittadini) senza mai aver ricevuto alcuna risposta, ma questa è un’altra cosa?
Il Sindaco investito del problema, dice di non ricordare,? il Soprintendente parla di Poteri forti,? l?Assessore dice che non c?è problema,? il Dirigente dice di avere pazienza e?. il tempo passa e si consolida un regno di sudditi insoddisfatti e frustrati capaci solo, all?occorrenza, di evocare il passato senza peraltro comprenderne il senso e l?importanza, per un futuro dai colori sempre più indefiniti e virtuali.
Roberto Copparoni
Presidente degli Amici di Sardegna
Nella foto una immagine “assai poco” culturale spesso presente nei nostri siti” spacciati” per culturali.