Oggi è un grande giorno per tutti. La cooperante italiana Rossella Urru dopo circa 9 mesi di prigionia rimetterà piede nella sua terra: la Sardegna.
Un momento atteso da mesi da quasi tutti. Perchè dico questo?
Perchè c’è sempre qualcuno che vuole andare contro corrente, dire qualcosa di diverso e di polemico. QUasi a volersi compiacere di “essere fuori dal cor” e ciò non tanto e non solo per validi e argomentati motivi, ma per il solo gusto di distruggere e denigrare. Invidia, gelosia, ignoranza, stupidita…Un po’ tutto forse. Di certo, almento in questa circostanza, il silenzio sarebbe stato oro.
Per fortuna non sono molti. Ma è sempre pur vero che ci sono. Personalmente credo che la diversità dia e sia un momento di riccheeza, ma il voler essere diversi ad ogni costo non è per me un fatto positivo. Per esempio se partecipassimo ad una festa di compleanno perchè tollerare che qualcuno degli invitati si metta a insultare il festeggiato con argomentazioni non pertinenti e pretestuose. Perché scaricare sul festeggiato tutti i mali del mondo, l’ingiustizia e la sopraffazione che è presente nel nostro pianeta e criticare i massimi sistemi e l’economia mondiale per rovirargli la festa?
Ebbene, che senso ha in questo momento dire che per liberare Rossella è stato pagato un elevato riscatto o dire che Grillo avrebbe detto che tutti coloro che vanno ad operare in Paesi a rischio dovrebbero farsi una polizza di assicurazioni privata oppure dire che Marco Travaglio…Chi se ne fotte di tutte queste illazioni. Non rovinateci la festa.
Adesso dobbiamo solo gioire per Rossella e per i suoi due compagni che sono stati rilasciati, invitando tutte queste persone a tacere in dignitoso silenzio, almeno oggi…Dopo potremo affrontare tutti i discorsi del mondo. Ma oggi, per favore no.
E poi…vi posso dire che anche volendo, non si trovano compagnie di assicurazioni, almeno in Italia che siano in grado di assicurare questo genere di persone. Questo, cari amici, ve lo dico con cognizione di causa, perchè nel 2003 quando mi recai in Iraq, come giornalista, non trovai nessuna assicurazione che volesse stipulare con me una polizza di questo genere. Pensate che pur di andare a Nassirya ho dovuto fare una polizza di assicurazioni fasulla. Per fare questo non ho guadagnato un euro. Sono partito solo perché volevo conoscere, comprendere e capire.
A nulla rileva il fatto che Rossella sia partita per lavorare come cooperante presso una ONG e che quindi, usando una espressione tanto cara agli stronzi che gettano fango su questa persona, se la sia andata a cercare! Ma che razza di discorsi sono questi? La vogliamo smettere di pensare in questo modo? La sacralità della spesa pubblica (sicuramnte inferiore alla sacralità dell’uomo e dell’ambiente)perché non la si rispetta o la si pone in osservazione, denunciando le tantissime piccole e grandi ruberie che vengono perpetrate anche con l’avvallo o con atteggiamenti omissivi che tutti voi quotidianamente poniamo in essere o che tolleriamo in ragione di non so che cosa? Non saranno certamente i soldi pagati per liberare Rossella che miglioreranno la nostra esistenza. Sarebbe molto più utile che certe persone la smettessero di fare i “guastafeste” in modo professionale. Ma forse fare proprio questo paga, almeno adesso che ci sono tani “Masaniello” nel nostro attuale scenario politico. Probabilmente a loro conviene così.
Io resto del mio parere, anzi…proprio queste stonate “voci fuori dal coro” mi convincono ancora di più a pensare che il coro sia ancora più bello quando ci sono molte e più voci diverse per timbro e tono ma convergenti verso un unica grande melodia: la qualità della vita e dell’esistenza umana nel rispetto dell’ambiente. Bentornata Rossella…la vita continua!