Questa settimana voglio parlare di un argomento di grande attualità, quantunque non sufficientemente trattato, anzi spesso dolosamente ignorato.
Il fatto che in Italia si legga sempre di meno e in Sardegna anconor di più.
Cosa provoca questa disaffezione, specie per la stampa quotidiana e periodica?
Allora…l’argomento è assai complesso, ma cercherò di esprimere il mio personale punto di vista.
Prendo spunto da "una breve" pubblicata ne "l’Unione sarda " di lunedi 28 u.s. la dove si parlava in cronaca di Cagliari di una visita guidata della nostra associazione presso alcune cavità di Cagliari. Infatti il lettore che non ha avuto modo di conoscere i fatti avrebbe potuto beinissimo comprendere che la manifestazione fosse stata effettuata da altra associazione e non da coloro che l’hanno realmente proposta e fortemente voluta. Qui prodest?
Questo è un piccolo grande esempio di DISINFORMAZIONE che ci fa capire tante cose. Ma attenzione non si pensi che "La nuova" faccia di meglio o il "GDS" faccia di più!
Per questo ritengo che alcuni dei possibili motivi di questa generalizzata "fuga di lettori" sia dovuta a tante cose , fra cui:
1) L’informazione è potere e, nella stragrande maggioranza dei casi, essa è asservita ai potentati.
2) Non importa tanto il contenuto di quello che si scrive, ciò che conta è la visibilità e la risonanza di quello che si sostiene.
3) L’informazione è sempre più null’altro che una semplice opinione urlata e vestita con l’arroganza della supponenza e della dogmatica verità.
4) Chi scrive sempre più spesso è in busta paga do colui che dovrà stampare, ovvero l’editore, e i margini di onestà intellettuale di chi scrive, molto spesso, scemano fino al servilismo camuffato da rigore professionale o professionismo corporativo.
5) Nel lettore si sta diffondendo una sorta di autodifesa, una naturale, quanto legittima diffidenza verso i giornali e i prodotti editoriali. Tante volte dietro i formali principi, gli speciali e i dossier vi sono gli interessi di parte. Quindi perchè farsi prendere per i fondelli, pagando, da strumenti pseudo informativi che tendono sempre più ad impedire la critica, il sano confronto, il dialogo, la crescita individuale e, quindi, la conoscenza e la consapevolezza?
6) I giornali schierati sono peggio degli altri, perchè pretendono coerenza e fedeltà nei lettori senza darne. Poi, sottobanco, applicano oligopolistici cartelli informativi e strategie di convergenze parallele ai rispettivi vertici editoriali, in barba all’indipendenza e al pluralismo informativo.
7) La gente non legge perchè costa troppo farsi una opinione corretta. Infatti per essere realmente informati si dovrebbero acquistare decine di giornali e si dovrebbe trascorrere l’intera giornata a leggere.
8) Molti lettori hanno rinunciato a leggere anche per queste cose, perchè nel nostro Paese e nella nostra Regione in particolare, strumentalizzando i diritti della democrazia, si dice tutto e il contrario di tutto, senza pudore, travisando fatti e usando le persone, basta solo trovare il momento giusto.
Tanto c’è sempre qualcuno che paga!