Come ogni anno si ripropone con rigore e sostanziale farraginosità la rappresentazione degli "Esami di maturità".
Circa 500.000 studenti si sono cimentati nelle prove per cercare di esprimere e manifestare il proprio sapere in termini di conoscenza, competenza e capacità per il raggiungimento di un significativo traguardo del percorso del personale "successo formativo" a cui, almeno formalmente, il nostro Stato tende.
Ecco che la consolidata tradizione impone l’adozione di quesiti e tracce assai discutibili e poco rileva che da alcuni anni nei temi assegnati vi siano stati dei macroscopici errori, sviste e quant’altro…
Ma quello di cui vi voglio parlare è il contenuto e il senso di queste prove, spesso lontane dal mondo reale, dalla vita vissuta che quotidianamente ci presenta delle macroscopiche ingiustizie tinte di legalità. Ciò voglio fare, non tanto e non solo per riferirmi alle tipologie di temi e domande proposte ma, soprattutto, per riflettere un attimo sui modelli di società e di Istituzioni che realmente offriamo ai nostri ragazzi e che di fatto determiniamo con le nostre scelte, o pseudo tali, elettorali.
Per esempio se anziché discettare sul sorriso (maschile o femminile) di un individuo tanto caro a Eugenio Montale si fosse parlato dello Stato che non c’è; o dell’ingiustizia che non è mai uguale per tutti; o del precariato a tempo indeterminato, o della truffa perpetuata dallo stato in nostro danno con i Cip 6, (pari a 50 miliardi di euro in 10 anni, pagati di tasca nostra con la componente A3 della nostra bolletta), per finanziare la combustione degli scarti petroliferi e gli inceneritori, in forza di una politica che equipara l’energia prodotta dagli inceneritori al quella prodotta da fonti rinnovabili. Cosa assolutamnte falsa! Se così si fosse fatto, forse l’esame sarebbe risultato più credibile ed attuale. Non credete?
Invece…
Proprio in questi giorni il nostro parlamento sta assumendo importanti decisioni illiberali ed antidemocratiche. Penso alla scelta di ritornare al nucleare, in palese contrasto con quanto voluto dalla stragrande maggiornaza degli italiani; penso
al sistema giudiziario che vacilla sempre più di fronte ai ripetuti attacchi del potere legislativo, espresso dal Parlamento i cui ambiti sono sempre meno cristallini.
Fino ad oggi, nel bene o nel male, i cittadini avevano una certa fiducia nella magistratura, proprio in virtù di quella autonomia scritta con il sangue e conquistata con la vita di molti leali servitori dello Stato. Oggi invece dobbiamo iniziare a ricrederci, visto che si vuole porre il Presidente del Consiglio dei Ministri in una condizione di totale impunità, almeno fino a quando dura la sua carica.
La legge, dunque, non è uguale per tutti. Ma forse non lo è mai stata, ma almeno prima si poteva almeno pensare che così fosse.
Il problema si è posto allor quando il Presidente del Consiglio, suggerì al Parlamento di mutare la legge sui "falsi in bilancio", in palese violazione dei più elemantari principi giridici.
Certo anche altri soggetti avranno pure beneficiato della nuova normativa, ma questo non ci impedisce di credere che tale modifica abbia avvantaggiato in prima battuta proprio l’attuale Presidente del Consiglio dei Ministri.
E’ questa la "par condicio" tanto auspicata?
A proposito, mi domando, il Presidente Prodi ha provvedduto durante la sua breve esperienza a palazzo Chigi a ripristinare lo status normativo quo ante e dirimere lil conflitto d’interesse?
Non credo…Ma se c’è qualcuno fra i lettori che ha delle notizie sull’ argomento è cortesemente invitato a farmele conoscere.
Ma tornano alle tracce degli esami, forse sarebbe stato più utile porre ai nostri giovani una domanda di questo genere:
"La forza del diritto è sempre meno percepita dal cittadino.
Il diritto della forza, impera e prolifica e progredisce anche tecnologicamente, dai "Pizzini" agli "SMS".
La massoneria e i poteri deviati sono una tangibile espressione di questo tipo di diritto, che consolida il suo primato scardinando la democrazia e il patto sociale fra i cittadini, generando diffusa prevaricazione e capillare illegalità.
Il candidato esprima, sulla base delle proprie conoscenze, il suo punto di vista in merito alla comprovata complicità e connoivenza esistente fra le Istituzioni e i poteri forti."
Chissà se un giorno cambieranno le cose…