Certo l’azione delittuosa commessa qualche settimana fa da uno squilibrato in danno del Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, deve essere condannata.
Però non si può rimproverare di volere lo scontro quando nei fatti si alimenta la contrapposizione, magari dietro formali e rassicuranti messaggi di pace e di amore.
Del resto proprio in questi giorni è stata veicolata sulla stampa un’altra interpretazioni fra le possibili cause di questo gesto.
In sostanza si dice che alimentando le polemiche e le critiche su Berlusconi si trasmette alla pubblica opinione un’immagine fortemente negativa sulla sua persona e sul suo operato. Infatti, il PDL afferma che diffamando il presidente dicendo che il suo agire è perverso, disonesto, sadico e persino mafioso e che in tal modo si consente alle persone instabili psichicamente di costruirsi un’immagine di un mostro da combattere con tutti i mezzi.
In altre parole le violente critiche su Berlusconi sarebbero state come delle armi messe in mano alle persone psicolabili, quasi un invito a colpire il maligno o presunto tale.
Un po’ come il souvenir messo in mano del povero Tartaglia.
Insomma la sinistra e la magistratura compiacente avrebbero da tempo emesso un durissimo e inappellabile giudizio di condanna nei suoi confronti tale da apparire come un’irrevocabile sentenza agli occhi degli sprovveduti e dei minorati.
Certo, tutto questo avrebbe un senso se ci trovassimo di fronte ad una persona comune. Un cittadino fra i tanti che per l’efferatezza del suo agire ha subito una condanna inappellabile che lo potrebbe esporre al pubblico ludibrio.
Ma questo non vale per Silvio Berlusconi!
Infatti, se così fosse, la ragionevole certezza di trovarsi di fronte ad una persona che viola la legge sarebbe determinata almeno da una sentenza passato in giudicato. Ma questo pare non sia proprio possibile per il nostro premier. Egli, infatti, con l’alibi della persecuzione dei magistrati, da anni riesce a non farsi processare evitando delle probabili sentenze a lui sfavorevoli.
Indipendentemente dal fatto che egli sia o non sia un buon primo ministro, bisogna rilevare che è molto facile dire che i Magistrati non sono obiettivi e trovare un pretesto per non farsi giudicare.
La sua investitura popolare, peraltro neppure plebiscitaria, troverà prima o poi un qualche limite?
E’ possibile che in virtù di questo presunto riconoscimento ci si possa permettere di modificare la Costituzione, anche a colpi di maggioranza, e magari proprio in quelle parti in cui si sancisce la piena autonomia della Magistratura e la sacrosanta tripartizioni dei poteri?
Certo pensare che i problemi dell’Italia si possano risolvere a colpi di gossip, reportage, dichiarazioni, rettifiche e smentite è molto triste. Ci sarebbe tanto altro da fare…
Ma sta arrivando il Natale e il nuovo anno si spera tanto che sia migliore. Del resto i messaggi di pace e di amore che ci vengono rivolti in tutti i modi, vorranno dire pure qualcosa.
Nel frattempo i comuni cittadini si consolano con il Panettone cinese e il Sant’Orsola scaduto.
Del resto anche tutto questo è coerente con la globalizzazione che è in atto.
Peccato solo che lo sia, a quanto pare e almeno per ora, solo per le merci ma non per le persone chiamate migranti!
Auguri di Buona natale e "solare" 2010 a tutti voi che avete ancora il coraggio di sognare!